Rassegna di studi su trasmissione dell’infezione in età pediatrica, effetti della chiusura delle scuole, ecc. (a cura Prof. Sara Gandini) - download -
Mascherine, esempi di riferimenti bibliografici non citati nel Piano Preparazione Pandemica 2024-28 - download -
Selezione di alcuni articoli sui danni sanitari da lockdown e restrizioni - download -
L’Assemblea mondiale dell’OMS di fine maggio 2024 chiamerà i Paesi membri ad approvare il Nuovo Trattato Pandemico e gli emendamenti agli attuali Regolamenti Sanitari Internazionali, in vigore dal 2005.
I contenuti, nella forma finora anticipata (ma la negoziazione sta procedendo nell’assoluta segretezza), se approvati in quei termini, andrebbero a configurare una minaccia mondiale di inaudite proporzioni per i paesi, che consegnerebbero un potere smisurato all’arbitrio dell’OMS. Occorre prenderne rapida consapevolezza, e mobilitarsi perché il Governo respinga un incredibile attacco alla sovranità e indipendenza nazionale.
Gentile Dirigente Scolastico,
Gentile Presidente del Consiglio di Istituto,
Gentili Docenti,
Vi scriviamo in rappresentanza di un nutrito gruppo di psicologi e di associazioni professionali, diffuso su tutto il territorio nazionale, aggregatosi in vista dell'approvazione del nuovo Codice Deontologico degli Psicologi. Le nostre azioni vanno a favore della tutela dei diritti dei bambini, dei ragazzi, della cittadinanza tutta e non solo della categoria.
Con il presente comunicato, in qualità di psicologi e professionisti della salute mentale, intendiamo sensibilizzare e sollecitare la scuola a tutelare i propri alunni, ponendo un argine alla situazione che esponiamo qui di seguito, che riteniamo essere assai preoccupante.
Abbiamo appreso dalle testate giornalistiche e da un intervento al Festival digitale popolare del 7 Ottobre 2023 a Torino, che Pfizer Italia, in collaborazione con la Fondazione Golinelli e la Fondazione Media Literacy, porteranno un progetto nelle scuole contro la disinformazione e “per una migliore alfabetizzazione medico-scientifica di studenti e professori”.
Dall’intervento sul progetto presentato al Festival digitale popolare, nel quale è stato negato il contraddittorio richiesto più volte da persone tra il pubblico, abbiamo appreso che Pfizer vorrebbe “istruire” gli studenti su come discernere le informazioni corrette dalle fake news, affidandosi anche ai fact checker. Pfizer ha parlato di come, durante la pandemia, i social siano diventati un veicolo di fake news e dell’importanza di controllarli al fine di far circolare la corretta informazione.
La notizia, rispetto alla quale non è stato fatto alcun comunicato ufficiale né da parte della casa farmaceutica né dalle fondazioni che vi collaborano, ci appare a dir poco paradossale, soprattutto considerando gli oscuri trascorsi e il pessimo curriculum giudiziario del gigante farmaceutico Pfizer, il quale, come è noto, si è macchiato negli anni di numerosi e gravi reati contro la persona, anche ai danni di minori(1).
1 Ci riferiamo ai fatti accaduti in Nigeria e legati alla sperimentazione illegale del Trovan, a causa della quale un centinaio di bambini sono rimasti ciechi o paralitici, hanno sviluppato malformazioni oppure sono morti; poi ai casi relativi ai farmaci Zoloft (somministrato a donne in gravidanze nonostante il rischio di malformazioni fetali), Protonix (anche in tal caso per l’uso off-label), Neurontin, Bextra, Zyvox e via discorrendo. Inoltre, la Pfizer ha già totalizzato 47 condanne e nel 2009 ha dovuto pagare una multa di 2,3 miliardi di dollari per marketing fraudolento, definita dallo stesso Governo degli Stati Uniti “la più grande sanzione per frode sanitaria nella storia del Dipartimento di Giustizia”
https://www.justice.gov/opa/pr/justice-department-announces-largest-health-care-fraud-settlement-itshistory
Il caso odierno spinge nuovamente più avanti la linea di confine: ci chiediamo sulla base di quale criterio pedagogico ed etico una multinazionale americana, la Pfizer, peraltro in evidente conflitto di interessi, visto l’innegabile ritorno economico e d’immagine, dovrebbe occuparsi dell’alfabetizzazione scientifica di docenti e studenti italiani, per lo più minorenni, arrogandosi l’autorità di stabilire e insegnare che cosa sarebbe una fake news e che cosa invece “buona” scienza.
Più che di divulgazione scientifica, questa ci appare una palese operazione di marketing e una forma di pressione inaccettabile da parte di un’azienda privata, che arriva addirittura a giustificare la censura.
La commistione di interessi pubblici e privati non è purtroppo una novità in ambito scolastico: da molti anni vediamo una penetrazione sempre più profonda di enti e di aziende private di diversi settori produttivi che promuovono i loro prodotti o le loro idee nelle classi con il pretesto di “progetti educativi” relativi a una sana alimentazione, a salutari abitudini di vita, all’alfabetizzazione economica ecc., allo scopo in realtà di “educare” i giovani a comportamenti funzionali non al loro benessere o alla loro crescita, ma alle esigenze del mercato.
Ci sembra assai grave che nemmeno di fronte alle scuole e ai ragazzi si fermino il condizionamento del mercato e la ricerca del profitto e che, anzi, proprio bambini e ragazzi diventino uno dei principali bersagli delle strategie di marketing.
Vorremmo quindi evidenziare i rischi di tale operazione, che vede Pfizer come portatrice – o addirittura come l’unica detentrice – della corretta informazione scientifica.
Riteniamo oltremodo preoccupante l’idea di affidare l'educazione scientifica dei nostri ragazzi alle aziende farmaceutiche, che hanno imperniato tutta la loro politica commerciale sull’ampliamento del mercato, includendo sempre più ampie fasce di utenti come consumatori potenziali per i loro prodotti. In questa strategia commerciale rientra il disease mongering(2), ovvero la mercificazione della malattia e l’incoraggiamento all’uso di farmaci non necessari. Ne è un esempio l’aumento di diagnosi psicopatologiche e psichiatriche tra i giovani e il consumo indiscriminato di prodotti farmaceutici, pur in assenza di chiare patologie.
2 Sul disease mongering è illuminante il documentario della RAI Inventori di malattie di Silvestro Montanaro.
L’intromissione di corporation private dentro scuole superiori e università configura un altissimo rischio di patologizzazione della normalità, funzionale ad alimentare il mercato del farmaco, perché produce, in risposta a presunte patologie, “cure” farmacologiche che spesso hanno come bersaglio principale i minori.
Già ora l’abuso di farmaci e psicofarmaci è un problema per molti studenti e spesso in passato sono intervenute le ASL nelle scuole per arginare il fenomeno.
La modalità con cui viene messo in atto questo progetto da parte di Pfizer non sembra parlare tanto di informazione quanto di indottrinamento e di manipolazione, con il forte rischio di compromettere il naturale sviluppo del pensiero critico e dell’autodeterminazione dei ragazzi e la salvaguardia della loro identità di soggetti in via di sviluppo, con possibili gravi ricadute sulla loro crescita.
Ci domandiamo per quali ragioni non dovrebbe essere la scuola ad occuparsi dell’informazione scientifica da trasmettere ai propri allievi, avendone tutti i requisiti e il mandato istituzionale, invece di un ente esterno e totalmente estraneo al loro contesto di sviluppo.
Consideriamo, inoltre, che l’approccio scientifico richiede indipendenza da condizionamenti economici e possibilità di contraddittorio. Questi elementi implicano la ricerca di fonti diverse di informazione al fine di maturare un pensiero critico e sono necessari allo sviluppo di una capacità di analisi individuale dei dati proposti. Lo sviluppo di tali capacità rientra tra i compiti della scuola, che non possono essere affidati a chi non può garantire l’imparzialità o addirittura teorizza la necessità di qualsivoglia forma di censura.
L’iniziativa di Pfizer è concomitante all’eliminazione, dal nuovo Codice Deontologico degli Psicologi, dell’obbligo di consenso informato dei genitori per le prestazioni psicologiche non sanitarie nelle scuole. E poiché non è stato chiarito quali soggetti saranno incaricati di recarsi effettivamente nelle scuole e nelle università per le attività di “alfabetizzazione medico-scientifica” previste dal progetto, non ci stupirebbe che in un futuro non troppo lontano anche noi psicologi potremmo essere coinvolti in analoghi compiti di indottrinamento, senza la necessità di alcun consenso informato da parte dei genitori, in nome di quella scienza dei protocolli e delle linee guida internazionali esplicitamente citati nella nuova versione del Codice
Deontologico degli Psicologi.
Per tutte le ragioni sopra esposte, al fine della salvaguardia dei ragazzi e del valore dell’istruzione che viene loro trasmessa, esortiamo la scuola a riappropriarsi del suo fondamentale ruolo educativo, sottraendosi all’ingerenza di corporation private che invadono pesantemente e in maniera aggressiva i luoghi di crescita, anche e soprattutto quando tali proposte potrebbero essere accompagnate da finanziamenti. La salute fisica e psicologica degli alunni va protetta dal rischio di un’esposizione diretta a pressioni indebite da parte delle aziende, a maggior ragione se si autoproclamano espressione imparziale e autorevole del sapere scientifico.
Ci auguriamo che le istituzioni pubbliche e gli Ordini professionali degli Psicologi e dei Medici facciano sentire la loro voce.
Ci dichiariamo disponibili alla possibilità di attivare con Voi un dialogo costruttivo sull’argomento, Vi ringraziamo per l’attenzione e Vi invitiamo a diffondere il presente Comunicato ai docenti del vostro istituto.
Ci riserviamo di inviarVi nuovamente il documento nei prossimi giorni, con le firme di
tutti coloro che via via lo stanno sottoscrivendo.
Cordialità.
Dr.ssa Luisa Benedetti - Psicologa, Veneto, Comitato Nazionale Psicologi EDSU
Dr.ssa Silvana Bonanni - Psicologa Clinica, Lombardia, Comitato Nazionale
Psicologi EDSU
Dr. Adriano Carità - Psicologo e Psicoterapeuta, Lombardia, gruppo Psicologi per le
Libere Scelte e la Deontologia
Dr.ssa Clara Curtotti - Psicologa e Psicoterapeuta, Comitato Nazionale Psicologi
EDSU
Dr. Mario D’Andreta - Psicologo e Consulente per lo sviluppo organizzativo,
Comitato Nazionale Psicologi EDSU
Dr.ssa Katia Di Ciommo - Psicologa e Psicoterapeuta, Piemonte
Dr.ssa Simona Di Stefano - Psicologa e Psicoterapeuta, Lazio
Dr.ssa Felicia Firpo - Psicologa e Psicoterapeuta, Liguria, Associazione
ContiamoCi!
Dr.ssa Miriam Gandolfi - Psicologa e Psicoterapeuta, Alto Adige, Responsabile
scientifico di Officina del Pensiero Bolzano-Trento
Dr.ssa Nakissa Amir Golestani - Psicologa e Psicoterapeuta, Coordinamento
SinergEtica - Movimento di Libera Psicologia
Dr.ssa Flavia Longo - Psicologa Clinica, Iscritta all’Albo degli psicologi della
provincia di Trento
Dr.ssa Barbara Lucidi - Psicologa, Lazio, Responsabile Nazionale della Consulta
Psicologi nell’Associazione ContiamoCi!
Dr.ssa Elisa Molino - Psicologa e Psicoterapeuta, Piemonte, gruppo
Coordinamento Psicologi, Psicologi per le Libere Scelte e la Deontologia,
Associazione ContiamoCi!
Dr. Salvatore Davide Mundanu - Psicologo e Psicoterapeuta, Lazio, Comitato
Nazionale Psicologi EDSU
Dr.ssa Lavinia Nera - Psicologa forense, Lazio, Comitato Nazionale Psicologi
EDSU
Dr.ssa Grazia Parente - Psicologa e musicoterapeuta, Bolzano
Dr.ssa Monica Perricone - Psicologa e Psicoterapeuta, Sicilia, Presidente
dell’Associazione DallaStessaParte
Dr.ssa Nadia Fiorenza Rizzolari - Psicologa e Psicoterapeuta, Piemonte
Dr.ssa Antonella Sagone - Psicologa, Lazio, Comitato Nazionale Psicologi EDSU
Dr.ssa Patrizia Scanu - Psicologa e Gestalt Counselor, Piemonte, SinergEtica -
Movimento di Libera Psicologia
Dr. Massimo Soldati - Psicologo e Psicoterapeuta, Lombardia, gruppo Psicologi per
le Libere Scelte e la Deontologia e Comitato Nazionale Psicologi EDSU
Dr. Alessandro Vimercati - Psicologo, Lombardia, Associazione ContiamoCi!
Dr.ssa Monica Zentellini - Psicologa e Psicoterapeuta, Lombardia, gruppo
Psicologi per le Libere Scelte e la Deontologia, Comitato Nazionale Psicologi EDSU
Dr.ssa Alessia Zimei - Psicologa e Psicoterapeuta, Lazio, Associazione
ContiamoCi!
Tra gli psicologi del gruppo Il NO che UNISCE
No ad un inutile e costoso nuovo Trattato Pandemico.
Maggiore trasparenza nel processo di negoziazione degli emendamento ai RSI.
No ad una cessione di poteri ad una Organizzazione Mondiale della Sanità fortemente influenzata dal settore privato.
Prima di introdurre riforme per affrontare le emergenze sanitarie si assicuri una valutazione indipendente e scevra da conflitti d’interesse della gestione dell’OMS.
L’Italia rigetti entro il 27 novembre 2023 gli emendamenti approvati dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2022, tesi ad accelerare il processo di approvazione dei nuovi emendamenti ai RSI che saranno presentati nel maggio 2024.
L’Italia si astenga dal sottoscrivere il nuovo strumento e gli emendamenti ai RSI; esiga la trasparenza del processo in atto e una valutazione indipendente dell’operato dell’OMS ed assicuri nel contempo ampia informazione e dibattito pubblico a livello nazionale, prima di impegnarsi al rispetto di strumenti vincolanti.
Un coordinamento globale di preparazione e risposta alle pandemie è essenziale. Tuttavia, prima di impegnarsi in un nuovo strumento legale o nella modifica di quello esistente, che fornisca all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nuove o più ampie responsabilità e agli Stati membri nuovi obblighi, l'intera gestione delle pandemie dell'OMS (2020-2023) dovrebbe essere analizzata attraverso un'indagine internazionale e indipendente. Tale valutazione non è stata ancora realizzata.
Sono invece in corso due processi presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di affrontare le possibili sfide future in materia di salute pubblica, sebbene la preparazione e la risposta alle pandemie, coordinate a livello globale, possano essere adeguatamente gestite nell'ambito dei RSI 2005, eventualmente modificati sulla base delle lezioni apprese.
Per comprendere alcune delle preoccupazioni è importante sottolineare che l'OMS ha perso negli anni la sua indipendenza, non solo a causa del congelamento del suo bilancio ordinario e della necessità di fare affidamento per oltre l'80% su contributi volontari fortemente condizionati dai donatori, ma anche a causa di un'alta percentuale di tali contributi provenienti dal settore privato. Osserviamo una progressiva "cattura del regolatore" da parte di interessi privati attraverso meccanismi complessi ma ben studiati, tra cui e sempre più il ruolo del multistakeholderismo, che distolgono risorse e frammentano lo scenario sanitario globale.
Se non si corregge questa situazione, non sarebbe saggio aumentare il potere dell'OMS a scapito della sovranità degli Stati membri.
Un nuovo trattato pandemico aggiungerebbe confusione piuttosto che semplificare e rendere più efficace la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.
Documento completo della CMSi sul Trattato pandemico - download PDF -
Video 01 - Introduzione e interventi dei personaggi politici - link -
Seminario scientifico aperto alla stampa della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi)
Salute da difendere
Prevenzione primaria, immunità naturale, stili di vita.
Semplici strategie evidence based a supporto del nostro benessere e della longevità
Sabato 4 Novembre 2023 ore 9:30-12:30
Andreola Central Hotel-Sala Mascagni
Via D. Scarlatti 24 Milano (Stazione Centrale)
Il 2° Pilastro strategico della CMSi nella gestione di minacce pandemiche, per tutti, è la Prevenzione primaria comportamentale evidence-based, centrata su sani stili di vita, in grado di ridurre i rischi specifici di COVID e tutte le patologie croniche associate alla sua maggiore gravità. Parliamone!
Introduce e modera Dott. Sandro Sanvenero
9:30 - Brevi comunicazioni di esponenti politici, sul tema di un confronto scientifico pubblico, senza censure
(a seguire) Relatori
• Dott. Alberto Donzelli, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Scienza Alimentazione, CMSi
L’attuale distorsione e commercializzazione del concetto di “prevenzione”, spesso identificata con gli screening.
La prevenzione primaria della COVID-19 con stili di vita, basati su prove
• Dott. Eugenio Serravalle, specialista in Pediatria, CMSi
(Mal)sani dalla culla. Gli stili di vita attuali dei bambini e adolescenti italiani in rapporto alla salute. Come migliorare
• Dott.ssa Patrizia Gentilini, specialista in Oncologia e in Ematologia Generale, CMSi
Prevenzione a costo zero ed empowerment. Gli stili di vita degli adulti e anziani italiani in rapporto alla salute. Miglioramenti possibili
• Dott. Alberto Donzelli
Ottimizzare i risultati. Alcuni prodotti funzionali con prove di efficacia nella COVID sintomatica e nel Long-COVID.
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La CMSi fa riferimento al metodo scientifico e alla medicina basata sulle prove. Questa iniziativa chiede di aprire un confronto tra medici, decisori politici, giornalisti e cittadini sulla prevenzione della COVID-19 (e delle infezioni) con enormi ricadute sull’intera comunità, di cui c’è ben poca consapevolezza: occorre un confronto scientifico pubblico e trasparente.
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L'evento potrà essere seguito in diretta streaming sul sito www.cmsindipendente.it e sarà comunque registrato e sempre disponibile dallo stesso sito. Per riservare un posto in sala, è possibile inviare una richiesta via mail all’indirizzo info@cmsindipendente.it
Ieri 14 ottobre il Prof. Vanni Frajese avrebbe dovuto tenere una conferenza in una scuola
superiore di Brescia. Le autorità scolastiche, però, glielo hanno impedito, pare perché non
fosse previsto un contradditorio. Come CMSi teniamo a sottolineare che da oltre due
anni chiediamo un confronto scientifico con pari e con le autorità sanitarie, per poter
discutere dei dati presenti in letteratura e delle politiche sanitarie antiCOVID senza che
questo sia mai stato possibile.
Anche nelle situazioni, come l’evento Policovid-22 dello scorso novembre in cui una
pubblica Istituzione Universitaria come il Politecnico di Torino aveva previsto tale
confronto, all’ultimo momento si è verificata la defezione di tutte le figure (ISS e CTS) con
cui si cercava dialogo e chiarimento, un confronto basato sulle prove scientifiche
disponibili e una discussione allo stesso tavolo.
Ci auguriamo che siano presto create situazioni in cui ci si possa trovare a discutere su
dati e scelte di politica sanitaria efficaci ed efficienti basate su prove, senza censure ma in
una situazione di apertura e l’intento di risolvere i problemi con il contributo delle diverse
posizioni degli esperti.
In questa sezione pubblicheremo dei "pacchetti informativi" tematici, utili per approfondire specifici argomenti
Pacchetto N 1 - Ruolo dei vaccini anti SARS CoV 2 nella prevenzione dell’infezione - download PDF
L’efficacia verso l’infezione, mediocre con Omicron per qualche settimana, si riduce nei mesi, poi si azzera, e infine diventa negativa con il passare del tempo dall’ultima dose.
Cioè: a lungo termine i vaccinati, anche con 3 dosi, si infettano più dei non vaccinati.
Il 4 Giugno, abbiamo inviato all'OMS una prima lettera, mettendo in evidenza alcune criticità emerse su efficacia e sicurezza dei vaccini anti-Covid, documentando minuziosamente le nostre argomentazioni basate sull'evidence.
In data 30 Giugno, abbiamo ricevuto risposta dall'OMS, consultabile a questo link
Purtroppo l' OMS non è entrata nel merito delle nostre argomentazioni, invitandoci a consultare gli studi che sta raccogliendo in modo sistematico su efficacia e sicurezza di questi vaccini, assicurando che i suoi esperti seguono i più alti standard di evidence nel valutare la documentazione disponibile, e dichiarando di aver comunque già allentato le precedenti raccomandazioni vaccinali.
In data 23 Luglio, abbiamo fornito un’articolata risposta di merito, che si allega anche in versione tradotta in italiano per facilitarne la diffusione.
link alla versione in italiano