I primi dati sono arrivati dal Qatar, uno dei paesi con i tassi vaccinali più alti al mondo.
Fra gennaio e agosto 2021, la vaccinazione anti Covid ha mostrato:
- giorno 1- 13 dal vaccino: aumento delle infezioni.
- fra 1 e 3 mesi: riduzione di infezioni superiore al 70% .
- fra 3 e 6 mesi: rapida diminuzione di protezione.
- a più di 6 mesi dal vaccino, non è più rilevabile alcuna protezione dall’infezione. (A)
https://odysee.com/@lacura:1/dott.-alberto-donzelli-audizione-sul:0?r=ABYdgrv98Ue3mi3sRiK7GGjgb9k8xxFr&t=352
(A) https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2114114.
Anche una ricerca svedese su 1,6 milioni di persone ha mostrato che la protezione dall’infezione cala fino a zero e peggio, a nove mesi dal vaccino (B).
https://odysee.com/@lacura:1/2022_02_20_donzelli2:e?r=ABYdgrv98Ue3mi3sRiK7GGjgb9k8xxFr&t=2168
(B) https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0140673622000897
I dati italiani (pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità) prima di Omicron (33 milioni di persone, 2021) hanno mostrato rispetto ai non vaccinati a 8-9 mesi dalla 2° dose negli anziani un peggioramento del 20-30%, e un peggioramento del 50% nei soggetti ad alto rischio (C).
(C) https://www.bmj.com/content/376/bmj-2021-069052
In Inghilterra, nella seconda settimana del 2022 il tasso di casi positivi al virus fra i vaccinati con due dosi, da mesi in continua crescita, è risultato quasi il doppio (+91%) di quello dei non vaccinati. E a fine marzo 2022 (settimana 13), i vaccinati con tre dosi registravano un tasso di casi triplo (+215%) rispetto ai non vaccinati ( D)
(D) https://www.gov.uk/government/publications/covid-19-vaccine-weekly-surveillance-reports
Due recenti ricerche sulla variante Omicron, in attesa di pubblicazione, indicano in Danimarca un crollo di efficacia al solo 9% a un mese dalla 2° dose e un peggioramento del 76% rispetto ai vaccinati al quinto mese (E); in Ontario un crollo di protezione verso il contagio al 12% fra 2 e 4 mesi (F). Nei bambini di 5-11 anni a 45 giorni dalla 2°dose l’efficacia verso l’infezione era -41% rispetto ai non vaccinati (G).
(E) https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.12.20.21267966v2
(F) https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.12.30.21268565v2
(G) https://doi.org/10.1101/2022.02.25.22271454
DANIMARCA (inizio senza audio)
https://odysee.com/@coordinamento15ottobre:f/Donzelli_primo_intervento_3_gennaio:4?r=ABYdgrv98Ue3mi3sRiK7GGjgb9k8xxFr&t=465
ONTARIO
https://odysee.com/@lacura:1/2022_02_20_donzelli2:e?r=ABYdgrv98Ue3mi3sRiK7GGjgb9k8xxFr&t=2762
Ma se questi sono i dati, quali nuove strategie adottare?
Ad aprile 2022 in Islanda il Ministro della Salute, primo in Europa, considerato che la vaccinazione protegge dalla malattia grave ma non blocca l’infezione, ha stabilito di eliminare tutte le restrizioni per consentire alla popolazione di raggiungere un’immunità naturale (H), affermando che i vaccini non bastano.
La variante Omicron, ora dominante, è ovunque riconosciuta come molto meno letale: 8,7 volte meno di Delta, secondo una ricerca canadese (I); una ricerca inglese su oltre 2,6 mln di persone (L) mostra che la riduzione di pericolosità rispetto a Delta è maggiore nei non vaccinati (fig 3).