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Analisi critica della mortalità dall’insieme delle cause in relazione allo stato vaccinale nella provincia italiana di Pescara, negli anni 2021-2022

Analisi critica della mortalità dall’insieme delle cause in relazione allo stato vaccinale nella provincia italiana di Pescara, negli anni 2021-2022 (pag. 7-11)

In precedenti numeri di questa Lettera [1,2] avevo già dato anticipazioni dei risultati della ricerca discussa in questo contributo, [3] e nella scorsa Lettera di Maggio [4] avevo mostrato gli sconvolgenti aumenti di mortalità da COVID-19 (la malattia da cui i vaccini dovrebbero proteggere) negli inoculati con 1, 2 o 3 dosi di richiamo in otto Paesi europei, tra cui l’Italia. La documentazione è stata tratta dal Report dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) dell’8 aprile 2024. [5] Il follow-up nel Report ECDC si fermava a luglio 2023, quando ancora la perdita di efficacia vaccinale con booster, rispetto ai soggetti con solo ciclo di base da circa 6 mesi, non aveva raggiunto la significatività statistica. Ma gli intervalli di confidenza apparivano drammaticamente sbilanciati verso l’aumento di mortalità, con un deterioramento progressivo nei mesi che lasciava supporre un definitivo tracollo, se solo il follow-up fosse proseguito un poco di tempo in più.

Il contributo odierno, ancora più sostanziale, fa riferimento a un importante articolo pubblicato su Microorganisms, [3] rivista biomedica di prima fascia (indicizzata, su PubMed, con Impact Factor 4,1). Si tratta di un deciso passo avanti, perché (di)mostra al meglio delle attuali possibilità che le vaccinazioni antiSARS-CoV-2, ribattezzate antiCOVID-19 da quando è diventato notorio che non proteggano dall’infezione, non hanno protetto neppure dalla mortalità totale. Anzi, in una provincia italiana di 300 mila abitanti è accaduto l’esatto contrario. E questo già nel periodo da gennaio 2021 a dicembre 2022, quando i vaccini godevano ancora di un credito quasi generale…

Che cosa fa di questa ricerca un avanzamento così importante? Il fatto che ai risultati si è giunti:

  • utilizzando dati di mortalità totale suddivisi per stato vaccinale. In poche parti del mondo i dati sono stati presentati in questo modo fondamentale: l’esempio più noto sono i dati dell’Ufficio Nazionale per le Statistiche (ONS) del Regno Unito, che ha pubblicato i dati di mortalità per l’Inghilterra, divisi per stato vaccinale antiCOVID-19, con un follow-up reso pubblico fino a maggio 2023, quando l’ONS ha (scandalosamente) annunciato che avrebbe interrotto le pubblicazioni…!
  • correggendo per l’Immortal-time bias, un errore sistematico che affligge gran parte degli studi osservazionali sulla mortalità da COVID-19 (e non solo) [per comprendere che cosa sia l’immortal-time bias, si invita a visionare la prima slide riprodotta alla fine di questo contributo]
  • correggendo anche per il Confounding by indication bias (condizioni di salute dei vaccinati e dei non vaccinati) al meglio delle informazioni attualmente disponibili nel set di dati relativo alla popolazione analizzata, grazie a un’analisi multivariata che ha tenuto conto delle patologie individualmente presenti prima della morte.Quest’ultima correzione consente di rispondere alla comune obiezione mossa anche ai dati scioccanti delle ultime pubblicazioni ONS, in cui i morti in Inghilterra si sono sempre più concentrati tra i vaccinati. L’obiezione è che ciò accada perché si vaccinerebbero e rivaccinerebbero con priorità i soggetti più fragili e malati, per questo più esposti alla morte. La ricerca di Pescara, consentendo di correggere i risultati tenendo conto delle patologie di ciascuno dei deceduti, smentisce la suddetta giustificazione: infatti, all’analisi multivariata i vaccinati con una dose hanno presentato un Hazard Ratio (HR) di morte di 2,40 (con intervalli di confidenza da 2,00 a 2,88) rispetto ai non vaccinati dopo aggiustamento per età e altri fattori di confondimento. I vaccinati con due dosi hanno mostrato un HR di morte quasi doppio: 1,98 (da 1,75 a 2,24), aggravando l’aumento significativo di mortalità che avevano comunque riscontrato anche gli autori della ricerca originaria,[6] che non avevano corretto per l’Immortal-time bias.
  • La correzione dell’Immortal-time bias ha anche consentito di correggere l’implausibile riduzione di mortalità di oltre quattro volte che i suddetti autori avevano attribuito ai soggetti con ≥3 dosi di vaccino. È Invece risultato che i vaccinati con booster sono morti allo stesso tasso dei non vaccinati, dopo aver corretto anche solo il menzionato errore sistematico. Anzi, analisi più sofisticate hanno evidenziato una piccola ma significativa perdita di aspettativa di vita anche nei vaccinati con booster.

Scienziati di rilievo mondiale come il matematico e Professore di Rischio Norman Fenton e lo statistico bayesiano Prof. Martin Neil (della Queen Mary University di Londra) avevano già espresso un forte appoggio alla nostra ricerca quando era comparsa in preprint sul repository della rivista Epidemiologia e Prevenzione (dov’è tuttora pubblicata nella versione non ancora migliorata con i suggerimenti e rilievi dei revisori). [7] Adesso sono subito tornati a congratularsi sul loro celebre Where are the Numbers? [8] Uniche considerazioni sul loro apprezzatissimo commento: la provincia di Pescara non raggiunge il quasi milione di abitanti, come dicono con entusiasmo, ma comunque ne conta 300 mila. E non abbiamo corretto per il Healthy-vaccinee bias, come potrebbe far pensare il gioco di parole cui ricorrono Fenton e Neil (un-healthy-vaccinee bias, che in realtà si riferisce alla correzione multivariata per le patologie che affliggevano i deceduti, dunque più propriamente al confounding by indication). Se avessimo potuto correggere anche per il Healthy-vaccinee bias, cosa ad oggi impossibile per i motivi spiegati nel nostro articolo, è probabile che lo svantaggio dei vaccinati sarebbe stato ancor maggiore… [per comprendere che cosa sia e quanto possa pesare l’healthy-vaccinee bias, si invita a visionare le tre ulteriori slide riprodotte alla fine di questo contributo, o ad approfondire su MedCheck [9]

E peggio ancora se avessimo potuto anche fare una correzione per i bias di categorizzazione dei diversi stati vaccinali, che nel testo definiamo - come ha fatto Peter Doshi [10] - “case-counting-window bias”, altrimenti descritti come “illusione statistica” o “cheap trick” da Fenton e Neil [11] (correzione impossibile per la manipolazione a monte dei dati con lo shift dei 14 giorni, o attribuzione allo stato vaccinale precedente di quanto accade dopo ogni inoculo, tuttora previsto dai criteri ISS). [chi voglia approfondire questo grave e diffuso errore metodologico potrà farlo qui: Pacchetto N 4 - Errori metodologici (quasi?) universali che aumentano in modo illusorio efficacia e sicurezza dei vaccini COVID nelle ricerche di disegno osservazionale | CMSi (cmsindipendente.it), anche grazie a una più amichevole illustrazione in italiano a cura dell’epidemiologo Prof. Stefano Petti].

Per non dire dell’ulteriore peggioramento per i vaccinati, se i dati si potessero correggere per l’effetto harvesting, dovuto al fatto che i fragili più suscettibili ai danni da vaccino muoiono nel ricevere le prime dosi, dunque non sono più in vita per morire dopo la 3a dose e le successive…

Per concludere, come già osservato da Fenton e Neil nel precedente commento al nostro articolo su EpiPrev [7] “this is clearly the best quality study we have available on Covid-19 vaccination to date”. È un passo avanti potenzialmente decisivo per ristabilire una verità censurata e negata, nel riconoscere la quale persistono barriere diffuse anche all’interno di élite culturali.

A cura di Alberto Donzelli

 

  1. L117 ottobre 2023 http://www.nograzie.eu/wp-content/uploads/2023/11/L117_Ott_2023.pdf
  2. L123 aprile 2024 https://www.facebook.com/people/NoGrazie/100064772136744/
  3. Alessandria, M.; Malatesta, G.M.; Berrino, F.; Donzelli, A. A Critical Analysis of All-Cause Deaths during COVID-19 Vaccination in an Italian Province. Microorganisms 2024, 12, 1343. https://doi.org/10.3390/microorganisms12071343.
  4. L 124 maggio 2024 https://www.facebook.com/people/NoGrazie/100064772136744/
  5. Interim analysis of COVID-19 vaccine effectiveness against hospitalisation due to COVID-19 and death using electronic health records in eight European countries: first update (europa.eu)
  6. Rosso A, Flacco ME, Soldato G, et al. COVID-19 Vaccination Effectiveness in the General Population of an Italian Province: Two Years of Follow-Up. Vaccines 2023, 11, 1325. https://doi.org/10.3390/vaccines11081325.
  7. A reanalysis of an Italian study on the effectiveness of COVID-19 vaccination suggests that it might have unintended effects on total mortality - E&P Repository (epiprev.it)
  8. Update: Italian study showing a reduction in life expectancy with increased covid vaccination has been published (substack.com).
  9. Healthy vaccinee effect: a bias not to be forgotten in observational studies on COVID-19 vaccine effectiveness. MedCheck, n.29, Volume 10, May 2024. Accessed on 1 July 2024
  10. Fung K, Jones M, Doshi P. Sources of bias in observational studies of covid-19 vaccine effectiveness. J Evaluation Clin Pract. 2023 https://doi.org/10.1111/jep.13839
  11. L115 agosto 2023 (pag. 11-12)
  12. Videointervista in occasione dell’evento CMSi del 19 aprile 2024 (Roma) alla Leader del New Zealand Loyal Party Liz Gunn - Excess mortality in New Zealand in association with COVID-19 vaccination campaigns (ENG, sub ITA) (odysee.com)

 

01

2) bias (errore sistematico) del vaccinato sano (e/o meno prossimo al fine vita)

02

 

03

 

04

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L125 lug24 Donzelli (corretto) da pag. 7 mortalità Pescara x Stato vacc Microorganisms.pdf (1.1 MB)