Un esempio di vaccino-vigilanza attiva per valutare gli effetti avversi cardiaci causati dalla vaccinazione contro COVID-19 arriva da Tapei, dove 4982 studenti, con rapporto maschi/femmine di 4576/352, sono stati sottoposti a ECG e hanno compilato questionari sullo stato di salute prima dell’inoculo e 2 giorni dopo la seconda dose di vaccino BNT162b2 (Pfizer).
In totale, 763 studenti (17,1%) hanno presentato sintomi cardiaci, principalmente dolore toracico e palpitazioni, ad uno è stata diagnosticata una miocardite lieve e ad altri quattro una aritmia importante. I parametri di depolarizzazione e ripolarizzazione cardiaca (durata QRS e intervallo QT) sono alterati significativamente dopo la vaccinazione, con aumento della frequenza cardiaca.
Sintomi cardiaci e incidenza di eventi avversi cardiaci dopo il vaccino BNT162b2
Tabella 1 L'incidenza dei sintomi cardiaci dopo la prima e la seconda dose di vaccino BNT162b2 nella coorte esaminata
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Dopo 1° dose |
Dopo 2° dose |
Palpitazione |
62 (1.3%) |
373 (8.5%) |
Dolore al petto |
102 (2.1%) |
394 (8.9%) |
Dispnea |
51 (1.0%) |
17 (0.4%) |
Vertigini o sincope |
109 (2.2%) |
151 (3.4%) |
Qualsiasi sintomo cardiaco |
280 (5.7%) |
763 (17.1%) |
Tabella 2 Cambiamenti significativi dell'ECG eseguiti prima e dopo il vaccino
Trentatré studenti hanno richiesto assistenza medica dopo lo screening. Sono stati sottoposti tutti ad esami ematochimici comprendenti troponina, proteina C-reattiva ed ECG di follow-up, ed alcuni a ecocardiografia; una miocardite è stata diagnosticata a un ragazzo asintomatico. In 10 casi (23,2%) si è avanzato l’ipotesi di pericardite a causa dell'alterazione del tratto ST-T e dell'aumento della proteina C-reattiva, ma l'ecocardiografia ha dato risultati negativi. Per 4 ragazzi le aritmie sono state giudicate come aritmie significative dai cardiologi pediatrici e sottoposti a programmi di follow-up futuri.
Tabella 3 Table - PMC (nih.gov) Le caratteristiche cliniche e il reperto ECG in 5 pazienti con eventi avversi cardiovascolari significativi
NO. |
Età |
Sesso |
ECG pre-vaccino |
Sintomi |
ECG post-vaccino |
Referti medici |
Esito |
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Frequenza cardiaca |
Altro reperto anomalo |
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Frequenza cardiaca |
Altro reperto anomalo |
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1 |
17 |
M |
70 |
Nessuno |
Nessuno |
88 |
PVC nuova insorgenza |
Troponina T elevata a 19ng/L 6 giorni dopo il vaccino. CMR normale 20 giorni dopo il vaccino |
Troponina T normalizzata al 10° giorno |
2 |
18 |
M |
62 |
Nessuno |
Nessuno |
77 |
PVC nuova insorgenza |
Troponina T, PCR ed ecocardiografia nella norma. Holter ha mostrato il 4% di PVC |
Nessun sintomo lamentato |
3 |
15 |
M |
72 |
Nessuno |
Dolore al petto |
51 |
Bradicardia sinusale |
Troponina T, PCR ed ecocardiografia nella norma |
Frequenza cardiaca di follow-up normale |
4 |
16 |
M |
71 |
Nessuno |
Nessuno |
44 |
Bradicardia sinusale |
Troponina T, PCR ed ecocardiografia nella norma |
Frequenza cardiaca di follow-up normale |
5 |
17 |
M |
81 |
Nessuno |
Nessuno |
163 |
Tachicardia atriale |
Referto rifiutato a causa dell'assenza di sintomi. Frequenza cardiaca soggettiva normale riferita dopo contatto telefonico 3 giorni e 1 mese dopo |
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PVC Complesso ventricolare prematuro, ECG elettrocardiogramma
Gli autori riferiscono che l'incidenza di effetti avversi cardiaci secondo i sistemi di segnalazione passiva sia stimata fino a 1,5 per 10.000 persone dopo la seconda dose di vaccino BNT162b2 COVID-19 nella popolazione maschile giovane. In realtà attraverso questo studio di vigilanza attiva ben il 17,1 % dei giovani hanno avuto almeno un sintomo cardiaco, cioè oltre 1000 volte più frequenti di quanto non rilevi la sorveglianza passiva. Si sono registrati ECG anormali nell’1,0% dei soggetti e l'incidenza di miocardite subclinica e aritmia significativa è stata dello 0,1%, cioè di 10 per 10.000.
L'ECG, in quanto strumento non invasivo e poco costoso, è spesso utilizzato per lo screening di massa del rischio di morte cardiaca improvvisa e di malattie cardiovascolari sia negli atleti che nei ragazzi che praticano attività sportiva non agonistica. Non è mai stato utilizzato per lo screening della miocardite. Nella miocardite virale convenzionale, i pazienti a rischio sono difficili da definire e il tempo che intercorre tra l'infezione e la comparsa della malattia è breve. Al contrario, nei pazienti con miocardite correlata al vaccino a base di mRNA, l'insorgenza dei sintomi è spesso di 2-7 giorni dopo la vaccinazione, ma talora anche nelle settimane seguenti, e sono già stati definiti i pazienti ad alto rischio, cioè i giovani maschi che ricevono una seconda dose (o successive) di vaccino. La miocardite correlata al vaccino Pfizer è un problema di salute pubblica importante. L'ECG è un metodo accettabile, sicuro e poco costoso che può permettere il riconoscimento e il trattamento precoce della miocardite, anche se non c’è certezza che lo screening ECG sia in grado di riconoscere adeguatamente la patologia in questi giovani maschi ad alto rischio.
E’ indispensabile eseguire l’ECG PRIMA della vaccinazione e pochi giorni DOPO la vaccinazione.
Gli autori dello studio hanno determinato la sensibilità e la specificità dello screening ECG prendendo in considerazione i 5 pazienti che hanno manifestato effetti avversi cardiaci significativi (1 con miocardite e 4 con aritmia significativa di nuova insorgenza). Il confronto seriale dell’ECG pre e post vaccino ha evidenziato una sensibilità del 100% e una specificità del 99,1% nel rilevare effetti avversi cardiaci significativi. I valori predittivi positivi e negativi erano rispettivamente del 9,8% e del 100%. Se la ricerca si fosse invece basata solo sulla raccolta dell’ECG post-vaccino, la specificità sarebbe scesa all'86% e il valore predittivo positivo sarebbe stato solo dello 0,72%.
Gli screening alla cieca, quasi inevitabilmente non evidenziano la correlazione con la vaccinazione, ma spesso trovano “anomalie” di significato clinico assente o minimo, ma con conseguenze rilevanti su successivi altri esami inutili, monitoraggi nel tempo senza reale valore, conseguenze psicologiche, comportamenti come limitazioni non necessarie di attività fisiche salutari, e, peggio, terapie preventive non validate, potenzialmente più dannose che utili.
Tra gli studi di vigilanza attiva. ricordiamo lo studio prospettico di coorte tailandese, che ha raccolto ECG, ecocardiografia ed enzimi cardiologici di 301 studenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni prima della vaccinazione e, successivamente, al 3°, al 7° e al 14° (facoltativo) giorno dopo la seconda dose di vaccino BNT162b2. Nel 29,24% dei pazienti sono state riscontrate manifestazioni cardiovascolari, dalla tachicardia all’ipertensione, prolasso mitralico sino alla miopericardite. La miopericardite è stata confermata in 1 paziente dopo la vaccinazione, per 2 pazienti la diagnosi è stata di sospetta pericardite e per altri 4 di sospetta miocardite subclinica; 7 partecipanti (2,33%) hanno presentato almeno un bio-marcatore cardiaco elevato. Anche uno studio svizzero di sorveglianza attiva su 770 sanitari dell’Ospedale di Basilea, conferma l’incidenza di miocarditi subcliniche riscontrato in studenti Tailandesi: 2,8% alla 3a dose, quasi mille volte più di quanto riconosciuto in studi di sorveglianza passiva.
“Il rischio di miocardite causato dai vaccini contro COVID-19 non è modesto e non è più basso del rischio di miocardite causato dal SARS-CoV-2”. Sono le conclusioni della lettera del dottor Donzelli pubblicata sulla prestigiosa rivista Circulation.
Gli effetti avversi cardiaci precoci sono solo una parte del problema, soprattutto per quei soggetti che hanno rischi molto bassi di contrarre una forma grave di COVID-19. Senza programmi di sorveglianza attiva a medio e lungo termine su campioni rappresentativi di soggetti vaccinati non avremo possibilità di conoscere tutte le reazioni e gli eventi avversi associati alle vaccinazioni.
I produttori ringraziano.