No ad un inutile e costoso nuovo Trattato Pandemico.
Maggiore trasparenza nel processo di negoziazione degli emendamento ai RSI.
No ad una cessione di poteri ad una Organizzazione Mondiale della Sanità fortemente influenzata dal settore privato.
Prima di introdurre riforme per affrontare le emergenze sanitarie si assicuri una valutazione indipendente e scevra da conflitti d’interesse della gestione dell’OMS.
L’Italia rigetti entro il 27 novembre 2023 gli emendamenti approvati dall’Assemblea Mondiale della Sanità nel 2022, tesi ad accelerare il processo di approvazione dei nuovi emendamenti ai RSI che saranno presentati nel maggio 2024.
L’Italia si astenga dal sottoscrivere il nuovo strumento e gli emendamenti ai RSI; esiga la trasparenza del processo in atto e una valutazione indipendente dell’operato dell’OMS ed assicuri nel contempo ampia informazione e dibattito pubblico a livello nazionale, prima di impegnarsi al rispetto di strumenti vincolanti.
Un coordinamento globale di preparazione e risposta alle pandemie è essenziale. Tuttavia, prima di impegnarsi in un nuovo strumento legale o nella modifica di quello esistente, che fornisca all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nuove o più ampie responsabilità e agli Stati membri nuovi obblighi, l'intera gestione delle pandemie dell'OMS (2020-2023) dovrebbe essere analizzata attraverso un'indagine internazionale e indipendente. Tale valutazione non è stata ancora realizzata.
Sono invece in corso due processi presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di affrontare le possibili sfide future in materia di salute pubblica, sebbene la preparazione e la risposta alle pandemie, coordinate a livello globale, possano essere adeguatamente gestite nell'ambito dei RSI 2005, eventualmente modificati sulla base delle lezioni apprese.
Per comprendere alcune delle preoccupazioni è importante sottolineare che l'OMS ha perso negli anni la sua indipendenza, non solo a causa del congelamento del suo bilancio ordinario e della necessità di fare affidamento per oltre l'80% su contributi volontari fortemente condizionati dai donatori, ma anche a causa di un'alta percentuale di tali contributi provenienti dal settore privato. Osserviamo una progressiva "cattura del regolatore" da parte di interessi privati attraverso meccanismi complessi ma ben studiati, tra cui e sempre più il ruolo del multistakeholderismo, che distolgono risorse e frammentano lo scenario sanitario globale.
Se non si corregge questa situazione, non sarebbe saggio aumentare il potere dell'OMS a scapito della sovranità degli Stati membri.
Un nuovo trattato pandemico aggiungerebbe confusione piuttosto che semplificare e rendere più efficace la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.
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