di Francesco Bordino
A ottobre di quest’anno è uscito negli Stati Uniti un documentario su una vicenda scientifica di grande interesse attuale. Ne pubblichiamo qui due passaggi fondamentali doppiati in italiano.
Il cuore dell’argomento è la mancata pubblicazione di un articolo scientifico relativo al divario di patologie croniche tra una popolazione di età pediatrica completamente vaccinata secondo le norme sanitarie americane e una popolazione completamente non vaccinata.
Un giornalista e un avvocato statunitensi hanno convinto un rispettato epidemiologo, Marcus Zervos, convinto fautore delle vaccinazioni pediatriche, direttore del reparto malattie infettive di uno dei centri di ricerca medica più importanti del paese, l’Henry Ford Hospital di Detroit, ad effettuare una ricerca retrospettiva, grazie ai dati clinici in loro possesso, su oltre 18000 bambini su un periodo di tempo di 16 anni, tra il 2000 e il 2016.
I risultati sono stati esplosivi ma l’ospedale e gli autori hanno deciso di non pubblicarli.
Nell’incontro, registrato di nascosto, tra il giornalista e lo scienziato, vengono spiegate le ragioni della mancata pubblicazione:
Diverse persone che hanno visto il documentario sottolineano la paura del ricercatore e biasimano il suo voler “conservare la poltrona”. Personalmente trovo che l’aspetto invece più illuminante della decadenza etica e scientifica dei nostri tempi sia nel concetto di “controllo”. Zervos afferma di credere fermamente in questi vaccini per la possibilità di controllo di malattie mortali. Attraverso il controllo l’uomo-zervos attua il potere.
Poco importa che quel potere possa provocare enormi danni su milioni di bambini, il potere di evitare determinate patologie, un potere reale e superlativo, acceca il ricercatore di potere dal dubbio che i danni che sta facendo siano molto peggiori di quelli che sta evitando. Non c’entra nulla la medicina, è solo potere. E da lì, dall’uomo-zervos, la catena del danno è pervasiva e diventa cultura. Non c’è più possibilità di discussione, non c’è più pensiero critico, c’è “la scienza ha detto”, c’è “abbiamo salvato milioni di persone”, frasi fondate sull’accecamento dell’uomo-zervos, il quale non solo non può rinunciare alla propria carriera ma neppure può accettare il dubbio che ciò su cui l’ha fondata sia un’enorme menzogna. Se il suo controllo non vale nulla, anzi è deleterio, che senso ha avuto la sua vita?
Il nodo tecnico su cui si alzano le nebbie è dato dal problema etico nel fare gli studi che spazzerebbero ogni dubbio. Studi RCT (studi randomizzati e controllati) sui vaccini pediatrici non si potrebbero fare, come asserisce il dott. Plotkin nell’estratto video qui sotto, perché non sarebbe considerato etico lasciare un gruppo di bambini privo di un vaccino di cui si conosce l’efficacia per farne il gruppo di controllo.
In realtà, come ricorda in diversi lavori il dott. Alberto Donzelli, le possibilità di un RCT ci sarebbero, se a sponsorizzare il lavoro fosse il settore pubblico, se fosse progettato ed eseguito da scienziati senza conflitti di interesse e si aprisse alla partecipazione volontaria degli esitanti, cioè di coloro che posti di fronte a informazioni equilibrate e complete sulle vaccinazioni non riescono a giungere ad una scelta.
In assenza di scelte politiche di questo tipo gli studi retrospettivi come quello descritto nel documentario restano essenziali, ma quando danno risultati che mettono in crisi il potere e il controllo vengono censurati, il rischio di disgregazione di un intero sistema sarebbe troppo alto. E per la prima volta vediamo la faccia del sistema, che non è un’entità astratta e superintelligente. Siamo noi, uomini-zervos.
Vi diranno che lo studio dell’Henry Ford non vale nulla, che è pieno di limiti. Sono i limiti di tutti gli studi osservazionali retrospettivi. In assenza di RCT sono tutto ciò che abbiamo. Li censuriamo tutti o vogliamo parlarne? Perché l’Adnkronos ci racconta l’assurdo studio osservazionale finlandese secondo cui chi non va a votare muore prima e non ci racconta che il bambino africano a cui si inietta il DTP (difterite-tetano-pertosse) ha un rischio maggiore di morire rispetto a quello a cui non si inietta?
Urge rimettere insieme i pezzi, in Italia la sanità non è privata, una gestione di uomini-zervos porterà al fallimento del paese.
Il documentario integrale:
https://www.aninconvenientstudy.com/